Vogliamo parlare di quegli anni -tra gli innumerevoli che attraversano il nostro presente- che pesano e di quelli che andrebbero fatti pesare oggi nella nostra esperienza della normalità e della follia.
Anni di non ritorno, anni interrotti e anni perduti, anni che resistono nelle memorie che ci abitano, nelle parole rovesciate e rifondate, negli incroci di biografie private e collettive; nei legami tra le generazioni.
Ci chiederemo che cosa occorre per rendere generativo questo tempo condiviso, per rimettere in moto argomenti, visioni, trasformazioni che rompano pensieri e gesti scellerati di messa a margine di chi, travolto dalle paure degli altri, ne diviene per sempre prigioniero.
Ci chiederemo come diventare complici di anni migliori a partire da questo nostro festival che compie dieci anni e vuole continuare a credere che un altro futuro è possibile.