Le voci dissonanti degli archivi – sabato 25 giugno, Teatrino di Palazzo Grassi, ore 11.30

 

Le voci dissonanti degli archivi

Anna Poma incontra

Antonio Esposito giornalista e ricercatore

Pierangelo Di Vittorio filosofo

.vita di qualche riga o di qualche pagina, delle avventure e delle sventure senza numero,v

vita raggomitolata in una manciata di parole(..)

Vite infime, ripiegate in quelle poche frasi che le hannp abbattute”

M. Foucault, Vite degli uomini infami

Gli archivi attraversati non restituiscono l’ordine del mondo, non attestano verità incontrovertibili. Non promettono traiettorie lineari, risalite ad origini incontaminate. Gli archivi sono arene, campi di battaglia; varcarli è arrischiarsi, sentire la perdita vicina. Gli archivi rumoreggiano, hanno voci dissonanti che impediscono il torpore e che ci addestrano a sciogliere certezze. Gli archivi sono critici.

Pierangelo Di Vittorio, filosofo e scrittore. Dopo la laurea in filosofia, lavora nei servizi di salute mentale di Trieste, per poi continuare i suoi studi a Strasburgo con Philippe Lacoue-Labarthe. È tra i fondatori di Action30, collettivo di ricercatori e artisti che dal 2005 sperimenta forme ibride di condivisione della cultura. Tra le sue pubblicazioni: Foucault e Basaglia. L’incontro tra genealogie e movimenti di base (Verona 1999); (con M. Colucci) Franco Basaglia (Milano 2001; Merano 2020); (et al.) L’uniforme e l’anima. Indagine sul vecchio e nuovo fascismo (Bari 2009); (et al.) Bazar Elettrico. Bataille, Warburg, Benjamin at Work (Potenza 2017); (con B. Cavagnero, a cura di), Dopo la legge 180. Testimoni ed esperienze della salute mentale in Italia (Milano 2019); Ragione funambolica. Sull’utilità del pensiero per la vita (Milano 2021). Fa parte della redazione della rivista “aut aut” e della Scuola di filosofia di Trieste.

Antonio Esposito, ph.d, saggista e ricercatore indipendente. Ha lavorato presso università ed enti di ricerca sulle tematiche inerenti all’esclusione sociale, alla storia della psichiatria e al razzismo, è esperto di beni confiscati e legalità. Tra le pubblicazioni inerenti alla questione psichiatrica si segnalano: Le scarpe dei matti. Pratiche discorsive, normative e dispositivi psichiatrici in Italia (1904-2019) [ad est dell’equatore 2019], le curatele, con Elena Cennini, del numero monografico di Cartografie sociali Cosa resta del manicomio? Riflessioni sul fascino indiscreto dell’internamento [Mimesis 2020], e del testo collettaneo Come camaleonti davanti allo specchio. La vita negli spazi fuori luogo (2013). Con Dario Stefano Dell’Aquila è autore di Storia di Antonia. Viaggio al termine di un manicomio [Edizioni Sensibili alle foglie, 2017] e di Cronache da un manicomio criminale [Edizioni dell’Asino, 2013]. Insieme hanno anche curato il volume di Assunta Signorelli, Praticare la differenza. Donne, psichiatria e potere (Ediesse 2015). È autore del capitolo dedicato alla salute mentale delle ultime due edizioni del Rapporto sullo stato dei diritti in Italia curato da V. Calderone e A. Condello per A Buon Diritto Onlus.