Il Festival dei Matti ha ricevuto l'adesione della Presidenza della Repubblica |
SPETTACOLI |
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Shadows of colours - Suite in nine parts for contemporary organConcerto di Claudio Cojaniz (organo a canne) |
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Mercoledì 16 novembre Ore 20.54 – Basilica dei Frari (Venezia) Ingresso libero |
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Il concerto presenta il nuovo lavoro del musicista jazz Claudio Cojaniz, dal titolo "Shadows of colours", i cui brani riprendono la suggestione di una tavolozza di nove colori in una dimensione musicale del tutto originale. | |
I colori evocati nella suite non sono solo quelli dell'arcobaleno, così come le iconografie di sempre ce lo mostrano: qui si tratta di un arcobaleno della mente, fatto di luce simbolista. Il "Verde" dell'infanzia, forte di slancio vitale, dà inizio al viaggio sensitivo, passando attraverso il "Nero", centro della coscienza e della danza, approdando all'"Indaco", segno di sensibilità estrema e di pienezza espressiva. Le idee guida previste per ogni colore lasciano spazio all'"instant composer". La composizione riguarda la destrutturazione dei due gruppi: Si Fa Mi e La Re, che, dispiegandosi in nove tempi viaggiano verso il loro compimento armonico e ritmico. Ogni colore è memore del suo precedente. Claudio Cojaniz |
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Dopo gli studi accademici Claudio Cojaniz, friulano, classe 1952, suona come solista per la Gioventù Musicale Italiana e lavora a lungo come compositore di musica contemporanea. Si avvicina al jazz negli anni '90, lavorando soprattutto in trio, affiancato dal contrabbassista Giovanni Maier e dal batterista U.T.Gandhi, con cui registra l'eccellente "Hasta siempre". C'è una parentesi classica con "Corale luterano", in cui interpreta musiche dei virginalisti inglesi e di J.S.Bach. A Thelonious Monk, che insieme al blues rimane ancor oggi uno dei grandi punti di riferimento del suo originale linguaggio espressivo, dedica nel 2000 un magnifico piano–solo, "Blue Demon", cui farà seguito "Romantic circle", registrato ancora in trio. Cojaniz scrive anche dei romanzi, fra cui "La questione Lagrand" (2000), "Cobra 13" (2007), "Angelo di Dolegna" (2008). Dopo un pregevole duo con il trombonista Giancarlo Schiaffini ("War orphans", album dedicato ad Ornette Coleman), torna alla formula del piano–solo, con tre dischi incisi dal 2005 al 2008, fra cui merita di venire segnalato almeno "Intermission Riff". Nel 2009 pubblica "Beat spirit", in cui al jazz, eseguito insieme al sassofonista Francesco Bearzatti, si aggiungono brevi estratti dal libro "Cobra 13", letti dall'attore Lorenzo Acquaviva. Il 2010 lo vede protagonista del disco "Howl", alla testa di un'orchestra comprendente alcuni dei migliori esponenti dell'avanguardia italiana, come Danilo Gallo e Zeno De Rossi, ma anche il trombettista vietnamita Cuong Vu. Il 2011 si chiude con la pubblicazione di un disco di organo solo, "Shadows of colours", suite registrata nel 2010 proprio nella Basilica dei Frari. |
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La luce di dentro. Viva Franco BasagliaSpettacolo teatrale - regia di Giuliano Scabia in collaborazione con Claudio Misculin e l'Accademia della Follia |
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Sabato 19 novembre |
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Giuliano Scabia e Claudio Misculin propongono uno spettacolo di largo respiro che rimetta al centro della scena il soffio originale della rivoluzione basagliana. |
L'Accademia della Follia si occupa di teatro e follia. La ricerca nasce all'interno dell'ex ospedale psichiatrico di Trieste nel periodo in cui le sue mura venivano abbattute da Franco Basaglia. Viene fondata da Claudio Misculin: artista, attore e regista. Claudio Misculin si trova lì, in quel momento, a far parte del grande sogno; e da lì, da dentro, fonda il primo gruppo (1976), apre il primo teatro di matti e insieme ad altri partecipa alla costruzione di quella idea che poi diventerà la legge 180. È un progetto teatrale e culturale. Formato da attori a rischio, è un'esperienza singolare-universale. Si opera ai confini: geografici, culturali, etnici, di generazione, di centralità e marginalità, di rischio personale, di gruppo, di età, di status. L'Accademia della Follia è il risultato di un percorso teorico e pratico condotto dal Velemir Teatro, che nasce nel 1983 a Trieste, nell'ambito dell'esperienza basagliana. |
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Giuliano Scabia, poeta, narratore e drammaturgo, è stato uno degli iniziatori dell'avanguardia teatrale con Nono, Quartucci, Bene, Luzzati, Ronconi, Barba, Grotowski e altri; fra l'altro ha guidato insieme a Vittorio Basaglia l'esperienza di Marco Cavallo (1973), nel manicomio di Trieste diretto da Franco Basaglia. | |
Claudio Misculin, regista e attore teatrale, inizia la sua carriera teatrale a metà degli anni '70, quando fonda il suo primo gruppo: Teatro Studio. Dentro l'O.P.P. di Trieste fonda il Teatro Pirata col quale produce: "Allucinazioni per un figlio", "Storia di un amore guerriero", "Improvvisazioni sul tema", partecipando a numerosi festival del Teatro d'avanguardia e a stages nazionali ed internazionali. Dopo una pausa all'interno del teatro tradizionale con Waida, Pampiglione, Maranzana nelle programmazioni del Teatro Stabile di Trieste, riprende con maggior vigore la propria originale ricerca per fondare nel 1983 il VELEMIR TEATRO - MATTI DI MESTIERE ED ATTORI PER VOCAZIONE. Nel VELEMIR opera una sintesi complessiva della sua esperienza utilizzando testi/contaminazioni/tecniche di grandi personaggi e piccoli folli di piccole quotidianità e folli ideali. Nel 1992 fonda l'ACCADEMIA DELLA FOLLIA - noi siamo gli errori che permettono la vostra intelligenza. E' un progetto teatrale, politico e culturale. |
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