Storia aperta – domenica 26 giugno, Teatrino Palazzo Grassi, ore 16

 

 

Storia aperta

Gianni Montieri incontra lo scrittore

Davide Orecchio

 

“Non era stato difficile sostituire il mio fascismo col mio comunismo, ho cambiato il passeggero alla macchina, ho rivoluzionato le idee e i sentimenti, ma il mio strumento rimane il partito e dev’essere un partito morale, totale”.

 

Storia aperta è un romanzo che attraversa tutto il Novecento, il secolo breve, il secolo che non finisce mai. Orecchio, come ha sempre fatto, tiene insieme due piani, due livelli di scrittura, e viaggiano insieme l’archivio e l’invenzione, il documento storico e la poesia, il fascismo e il comunismo, l’affetto per un padre e la distanza quasi incolmabile tra un figlio e un genitore. Il Novecento è stato anche una grande favola, un racconto incompiuto, un periodo che non finiamo mai di attraversare.

Davide Orecchio (Roma, 1969) ha pubblicato le raccolte di racconti Città distrutte. Sei biografie infedeli (il Saggiatore, Premio SuperMondello 2012) e Mio padre la rivoluzione (minimum fax, Premio Campiello – Selezione Giuria dei Letterati 2018). Ha scritto tre romanzi: Stati di grazia e Il regno dei fossili per il Saggiatore, e l’ultimo, Storia aperta, pubblicato da Bompiani nel 2021. Infine: un libro illustrato per l’infanzia con Mara Cerri, L’isola di Kalief (orecchio acerbo). È redattore di Nazione Indiana.